Polaroid Giant Camera

Articolo a cura di Alessandro Russo


12,7 x 11,4 cm è il formato al quale tutti siamo abituati quando parliamo di Polaroid. Il bordo bianco che contiene l’immagine (10 x10 cm) su pellicola istantanea che attraverso un complesso processo chimico regala al fotografo il prodotto del proprio lavoro. Si tratta del formato iconico che ha reso celebri molti fotografi e che ha permesso la celebrazione di prodotto così flessibile e usato in modo trasversale da professionisti, amatori e semplici curiosi. 

Alle spalle della diffusione di massa c’è però un mondo fatto di sperimentazioni che ha sostenuto la costruzione da parte di Polaroid di alcune fotocamere speciali in grado di produrre immagini su pellicola istantanea dal formato gigante – è proprio il caso di dirlo – pari a 50 x 60cm.

Come si può ben intuire, l’utilizzo di un formato così estremo è alla portata di pochi fotografi e artisti, sia per il costo di produzione (circa 3000 euro ad immagine) che per la difficoltà ad accedere ad una delle fotocamere (ne esistono circa una decina nel mondo). 

Di seguito un piccolo assaggio di una istantanea prodotta con questo metodo:

Tra i tanti nomi non si può escludere Chuck Close, l’artista americano celebre per i suoi ritratti pittorici iperrealisti deve essere considerato a tutti gli effetti un pioniere da riscoprire in chiave moderna. In basso durante una sessione di ritratto.

Nel corso degli anni i ritratti effettuati con questo strumento hanno riscosso molto successo, alcuni (come quelli di Warhol) sono stati perfino venduti all’asta ed hanno raggiunto cifre da capogiro. Il fascino della produzione istantanea, la possibilità di lavorare su un positivo e il dimensionamento fuori dal comune hanno ulteriormente valorizzato la fotografia istantanea, lasciando che potesse ritagliarsi un capitolo a parte (sempre più esteso) all’interno del complesso mondo della fotografia analogica.

Nel 2010 Lady Gaga fu nominata direttore creativo di Polaroid, un tassello fondamentale per il rilancio del brand che ha portato nuovamente il prodotto sul mercato abbandonando le nicchie di sperimentatori e artisti. In quell’occasione l’utilizzo della Polaroid Giant Camera segnò la produzione di alcuni splendidi ritratti che tutt’oggi affascinano e amplificano l’effetto pop che la  Polaroid ha avuto nel main-stream.

L’approfondimento più interessante che possiamo fare sul tema del grande formato applicato alle pellicole istantanee deve obbligatoriamente coinvolgere il lavoro di Elsa Dorfman, la fotografa Statunitense che più di tutti ha dedicato la propria carriera all’utilizzo della Polaroid e del grande (o gigantesco) formato. Errol Morris ha girato un meraviglioso documentario, B-Side, raccontando la vita e le produzioni di Elsa, una introversa e gentile signora innamorata del suo lavoro, dei suoi ritratti e della meravigliosa essenza celata dietro la carta chimica.

Qui un trailer del lungometraggio:

Il documentario è attualmente disponibile sulla piattaforma Netfilx, rappresenta il più completo approfondimento sulle metodologie e la storia dietro al progetto della Polaroid Giant Camera.

Buona visione, buona ispirazione!